lunedì 28 giugno 2010

Idee per far conoscere il tuo libro

Idee per far conoscere il tuo libro è un e-book di Bianca Adriano, fondatrice di 9muse.net, che contiene alcune idee di semplice applicazione che ti consentiranno di aumentare la visibilità del tuo libro a costo zero, o quasi.
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Inizia subito a far conoscere il tuo libro!

“Quando si trova qualcosa per il quale si ha talento vero, la si fa (qualunque cosa sia) fino a farsi sanguinare le dita o cascare gli occhi dalla testa”
Stephen King – On writing

Statistiche e sondaggi ci dicono che gli italiani leggono poco, anzi pochissimo, meno di francesi e spagnoli, per rimanere in Europa, meno degli americani se varchiamo l’oceano; e quando acquistano un libro scelgono gli autori che già conoscono. Basta dare un’occhiata alle classifiche dei libri più venduti per accorgersi che compaiono i soliti noti, pochissimi esordienti, contatissimi casi letterari.
Se riuscire a pubblicare un libro oggi non è più così difficile, soprattutto grazie all’auto-produzione, riuscire a farsi leggere lo è ancora.

Scrivere un romanzo è faticoso: ci vuole amore e dedizione, passione e pazienza, perseveranza e costanza, molta costanza, ma quando giungi alla fine è una davvero una grande soddisfazione. Quel che desideri, a questo punto, è che altre persone leggano il tuo libro, in verità vorresti che tutti lo leggessero perché è la tua storia e perché sei convinto di aver fatto un buon lavoro. Quel che desideri, adesso, è condividerlo con gli altri.

Molti autori esordienti pensano che il loro lavoro sia terminato con la pubblicazione del loro libro, pensano che quello sia un punto di arrivo anziché di partenza, il momento in cui cominciano a vedere i risultati del loro lavoro e quindi si mettono in attesa e assumono un atteggiamento passivo, pieno di aspettative.
La pubblicazione, invece, è un punto di partenza perché è il momento in cui il libro comincia ad esistere per i lettori, cioè per il pubblico a cui è destinato, è il momento in cui comincia il suo cammino per trovare la sua strada.

Un libro è un po’ come un figlio: va seguito e accompagnato nel suo percorso di crescita.
Qualcuno potrebbe obiettare che seguire il libro e farlo conoscere sia compito dell’editore, e in parte è sicuramente così, tanto più che l’editore ha tutto l’interesse a che il libro sia venduto, ma io credo che spetti soprattutto all’autore perché solo lui che ci ha messo tutto il suo impegno, la sua fatica ma soprattutto la sua passione nel scriverlo saprà trasmettere questa stessa passione ai lettori, saprà incuriosirli e invogliarli alla lettura. Le cose più belle e importanti si realizzano per passione, non per denaro.

Se hai scritto un libro, nessuno più di te avrà così voglia di farlo conoscere, nessun altro potrà desiderare con la tua stessa intensità che sia letto e possibilmente apprezzato, nessuno avrà la tua stessa determinazione.
Stare fermi e non fare nulla aspettando che succeda qualcosa è il modo migliore perché non accada nulla. Fai accadere le cose!
Sia che tu abbia pubblicato con una grande casa editrice, sia che tu ti sia rivolto ad un editore medio-piccolo o abbia scelto l’auto-pubblicazione, tu sei la persona migliore per far conoscere il tuo libro!


“Dedico questo libro, con un ringraziamento particolare, a… Jason Cheung, Kyle McCormick, Jennis Widmyer, Amy Dalton, Kevin Kolsch … che hanno letto la mia roba quando nessuno leggeva la mia roba”.

Questa è la dedica con cui si apre Ninna Nanna, uno dei romanzi di Chuck Palahniuk, ormai scrittore affermato dopo il successo di Fight Club da cui è stato tratto il film con Brad Pitt e Edward Norton.
In questa dedica Palahniuk ricorda i suoi primi lettori, quasi certamente suoi amici, che hanno letto le sue pagine quando ancora non era un autore di culto. Palahniuk non dice “la mia opera”, non dice nemmeno “il mio libro”, dice “la mia roba”, come se i suoi scritti non avessero alcuna importanza finché qualcuno non gli avesse dato valore. I suoi lettori, appunto.

C’è stato un inizio difficile per tutti, giorni in cui le pagine di uno scrittore non interessavano a nessuno, giorni in cui avrebbe voluto un parere, un incoraggiamento e nessuno leggeva la sua roba. Giorni di silenzio, di scoraggiamento.
Ci sono stati giorni così anche per Palahniuk.
Si è fermato? Ha desistito? No. Ha pensato di mollare? Quest’ultima cosa sicuramente sì. Però…
Però poi ha proseguito perché era convinto di quel che faceva, era determinato.
Ed è diventato il grande scrittore che conosciamo.

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